Il dottor Giuseppe Francesco Sferrazza Papa, pneumologo, risponde a tutte le domande
Ho avuto il Covid, e
sono guarito. Ma quali strascichi può lasciare, questa malattia, a livello
polmonare?
Trattandosi di una polmonite interstiziale gli esiti sono
variabili in considerazione dell’estensione dell’interessamento dei polmoni,
della gravità della malattia, dell’ospedalizzazione con eventuale supporto
ventilatorio e della durata della stessa.
Questo in quanto l’ospedalizzazione prolungata, in particolare in ambito
di terapia intensiva, può portare a una riduzione della forza della muscolatura
respiratoria con conseguente dispnea, cioè mancanza di respiro, soprattutto
durante gli sforzi. Inoltre è in corso di studio se il tipo di polmonite con
coinvolgimento della parte del polmone detta interstizio possa in alcuni casi
persistere evolvendo in fibrosi polmonare, cioè in aree polmonari di fatto non
funzionali ai fini degli scambi respiratori.
E quanto possono
durare questi strascichi?
Anche in questo caso la malattia è estremamente eterogenea
con tempi di recupero dei pazienti molto variabili da pochi giorni a mesi. Fra
i determinanti di queste tempistiche, oltre l’età e le condizioni generali del
paziente, vi è la presenza di altre insufficienze d’organo (insufficienza
renale, cardiaca) eventuali altre patologie respiratorie preesistenti
(comorbidità) anche se non diagnosticate, in particolare le malattie
respiratorie ostruttive (come la BPCO).
Io ho un fisico
normale: cosa è successo ai miei polmoni, dopo questa malattia?
In caso di interessamento lieve vi è una completo recupero della
funzionalità respiratoria e quindi un assenza di sintomi residui. In breve il
paziente recupera completamente lo status
precedente l’infezione.
“Come si può
migliorare la sintomatologia respiratoria?”
Vi sono ancora pochi dati in letteratura sugli interventi
che è possibile eseguire. È importante indagare in primo luogo quali siano i
sintomi persistenti in quanto vi è grande variabilità: dalla tosse ai dolori al
torace alla dispnea. In presenza di sintomi, una valutazione pneumologica è
importante per porre una corretta diagnosi differenziale eseguendo i test
necessari quali quelli di imaging per
“vedere” il polmone (radiografia, ecografia e, in casi selezionati, TC) e i
test di funzionalità respiratoria, di grande importanza per verificarne il
corretto funzionamento. Ad esempio, può essere indicato un riallenamento dei
muscoli respiratori al fine di recuperare la forza degli stessi e quindi un
percorso personalizzato di fisioterapia respiratoria. È inoltre importante
assumere correttamente eventuali le terapie inalatorie in corso.
Sono uno sportivo e
ho notato che dopo la malattia le mie prestazioni sono calate. Come mai?
E’ difficile generalizzare, sicuramente una grave polmonite
ha conseguenze funzionali rilevanti. Soprattutto nel caso di sportivi è importante
approfondire la diagnostica con i test di funzionalità respiratoria completi (spirometria
globale e test della diffusione) ed il test cardiopolmonare al fine di
comprendere la natura di eventuali deficit residui in modo di poter comprendere
quali siano i meccanismi di un eventuale prestazione ridotta che potrebbe
variare da semplice decondizionamento generale a limitazione legata alla
ventilazione o al circolo.
Dr. Giuseppe Francesco Sferrazza Papa
Medico pneumologo, Ricercatore Università degli Studi di
Milano