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In spiaggia, ma con attenzione: tutti i rischi e i pericoli


La stagione calda è ormai iniziata: tempo di vacanze, tempo di spiaggia, tempo di sole. Sono però in tanti - in troppi - quelli che sottovalutano i rischi che corre la nostra pelle a causa di una eccessiva esposizione ai raggi solari.


Innanzitutto, occorre sgombrare subito il campo facendo una premessa molto chiara: le lampade abbronzanti fanno male, e il loro utilizzo, in particolare prima dei 35 anni, aumenta del 70 per 100 il rischio di contrarre un melanoma. Seconda premessa: non è vero che occorre passare ore al sole per permettere al nostro organismo di produrre vitamina D. Perché se è vero che questa vitamina viene prodotta grazie all’esposizione solare, va anche detto che per produrre la dose necessaria quotidianamente sarebbe sufficiente stare con un avambraccio al sole per meno di mezz’ora al giorno.

Detto questo, è assolutamente necessario - obbligatorio - proteggere adeguatamente la nostra pelle per ridurre gli effetti dannosi dei raggi solari. Le creme protettive hanno avuto, negli ultimi anni, una evoluzione importante: alle classiche creme si sono affiancati gli olii, gli spray, le emulsioni, e i solari possono essere scelti tra quelli con filtro chimico o fisico (minerale).

Quest’ultimo tipo di protezione è estremamente efficace, e si rivela perfetto per la protezione della pelle dei bambini: che stanno in spiaggia, che in spiaggia giocano e che sopportano malvolentieri creme e proibizioni. I solari minerali sono solari inorganici: il solare organico assorbe il raggio solare e lo trasforma, quello inorganico ha invece la capacità di rifletterlo e ha un effetto più duraturo ed efficace.Occorre evitare di esporsi al sole nella fascia oraria che va dalle 10 alle 16. La crema protettiva va spalmata prima di indossare i vestiti ed è necessario proteggersi con un cappello a tesa larga e gli occhiali da sole. 

L’invito a evitare le scottature è rivolto a tutti, non solo ai bambini: l’esposizione ai raggi del sole aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare un melanoma, soprattutto nella fascia di età che va dai 30 ai 50 anni, e l’esposizione cronica può far nascere altri tipi di tumori della pelle.


Dott.ssa Laura Colli, medico chirurgo. Specialista in dermatologia.

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