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Scopriamo tutto su questa comune infiammazione della pelle


Pelle del viso e dello scollato che si infiamma: arrossamenti antiestetici e fastidiosi e, nei casi più gravi, la comparsa di pustole e papule al viso. È la rosacea (o couperose): una condizione infiammatoria della pelle che colpisce maggiormente le donne (ma anche gli uomini possono essere soggetti) tra i 30 e i 50 anni, sebbene esistano casi di bambini o over 50 colpiti.

Storicamente la Rosacea viene identificata come la “Maledizione dei Celti”, perché colpisce maggiormente soggetti con la carnagione chiara e le popolazioni del Nord Europa. Si tratta di una malattia conosciuta fin dal 1300, molto diffusa e celebre anche tra gli amanti della storia dell’arte perché raffigurata in un famoso quadro del Ghirlandaio.

Le prime notizie di trattamenti per la rosacea risalgono al 1600, quando questa infiammazione veniva curata con l’applicazione di unguenti o addirittura utilizzando le sanguisughe. Ancora oggi il rossore diffuso del volto e del naso spesso nell’immaginario comune viene collegato al vizio del bere: la cosa come vedremo ha un lontanissimo fondo di verità, ma non è sempre così.

Sono tre le differenti sottotipi di rosacea: eritematosa (la più comune), papulopustolosa, fimatosa (la più rara e allo stesso tempo la più “suggestiva”, provocando l’aumento abnorme delle ghiandole e il fenomeno dei “nasi bitorzoluti”). Un quarto sottotipo è quello della rosacea oculare, che si può accompagnare ai precedenti e che richiederà una valutazione oculistica. La rosacea eritematosa si presenta come dei “flushing”: arrossamenti cutanei di viso e scollato quando si passa da ambienti freddi ad ambienti caldi, quando si mangiano alimenti particolarmente caldi (vale anche per le bevande), quando si bevono alcolici o superalcolici (ecco il collegamento con l’alcool…). L’arrossamento può evolvere nella formazione di papule estremamente antiestetiche.

Ma perché viene la rosacea? Sono molti i fattori che possono provocare questo stato infiammatorio: su tutti una alterazione del microbioma cutaneo che rende i soggetti più predisposti. Altra causa scatenante può essere l’esposizione al sole, che ha l’effetto di danneggiare i capillari, oltre a una debolezza capillare diffusa (molto spesso i soggetti colpiti dalla rosacea lamentano anche la presenza di vene varicose alle gambe, capillari dilatati, emorroidi...).

Rimedi? Innanzitutto, occorre evitare le cause scatenanti: utilizzare una buona protezione in caso di esposizione al sole, idratare molto la pelle. Nei casi più gravi, il dermatologo può prescrivere un trattamento antibiotico o delle creme per stabilizzare il microbioma e diminuire l’infiammazione. Sottoporsi a una visita dermatologica è comunque sempre consigliato, per evitare di confondere la rosacea con altre malattie come l’acne o il lupus, che necessitano trattamenti e attenzioni diverse.


Dott.ssa Laura Colli - Dermatologa