Tutto quello che c'è da sapere su un disturbo molto comune e... fastidioso
L’incontinenza da sforzo si manifesta con la perdita involontaria di urina a seguito di uno sforzo che aumenta la pressione addominale (dal semplice colpo di tosse fino a una seduta di jogging…): un fastidio frequente nelle donne che impedisce una normale vita sociale e necessita di una valutazione ginecologica.
Questo disturbo è dovuto a un cedimento (lesione del pavimento pelvico) in seguito a una gravidanza, a una lacerazione post parto, a una collagenopatia o a un aumento di peso.
Diversi sono i fattori da considerare in fase di valutazione: la frequenza delle perdite, la quantità di urina persa, l’entità dello sforzo in seguito al quale si verificano le perdite. Nel corso della visita, il ginecologo valuterà eventuali cedimenti del pavimento pelvico e la mobilità dell’uretra: il paziente può necessitare di trattamenti differenti a seconda dell’entità del fenomeno, dell’età e della sua storia ostetrica.
Questi trattamenti hanno lo scopo di trovare una soluzione al problema o di favorire un miglioramento della situazione che possa consentire alla paziente di tornare ad avere una vita normale.
La riabilitazione, effettuata da un fisiatra o da un’ostetrica esperta, può prevedere i seguenti trattamenti:
Kinesiterapia
Elettrostimolazione
Biofeedback
Questi trattamenti possono essere previsti singolarmente, oppure in sequenza al fine di ottenere un risultato migliore e tenuto conto della situazione.
Nel caso la riabilitazione non dovesse portare a risultati accettabili, si procede all’intervento che prevede il posizionamento di una benderella sotto l’uretra: tale intervento corregge l’80% dei casi.
Dott. Giacomo Baglioni, ginecologo